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sabato 26 luglio 2014

ARGENTIERA - ll lato aspro della Sardegna





Questa zona della Sardegna venne chiamata "Argentiera" perché fino al 1963 era in funzione un impianto minerario per l'estrazione dell'argento. Ora tutte le strutture sono in rovina ma dovrebbe esistere un piano per il loro recupero.
Attualmente questa località è nota soprattutto per l'aspra bellezza della sua costa ma è anche famosa per il festival letterario che si tiene ogni anno proprio in questi giorni di luglio.
Non c'è molto altro da aggiungere e quindi, se vi fa piacere,  date un'occhiata alle foto.

Alla prossima




























Anche questa è natura ….. umana

Le strutture in rovina della vecchia miniera


Il sottoscritto all'opera, foto scattata da Gabriella come alcune altre di questo post.











domenica 20 luglio 2014

RITRATTI dall'ORISSA - INDIA




Il post che vi propongo è l'anteprima di un lavoro o, meglio, di un esperimento fotografico in bianco e nero che sto facendo in questo periodo.
L'idea, non lo nego, mi è venuta vedendo l'incredibile mostra di Salgado, "Genesi". Lungi da me l'idea di paragonarmi ad un tale maestro, ma bisogna ogni tanto cimentarsi su qualcosa di nuovo ed interessante.

Il viaggio nelle zone tribali dell'Orissa non è certo all'insegna delle comodità e comporta anche qualche rischio. Gli indigeni non vedono volentieri gli stranieri nel loro territorio e alcuni gruppi sono anche piuttosto aggressivi. Bisogna, quindi, andarci con delle guide del posto esperte ed affidabili. In compenso, si può venire a contatto con le popolazioni tra più primitive del mondo, oramai in estinzione. Il "progresso" sta avanzando a rapidi passi anche nelle loro terre. E' probabile che entro pochi anni non resti nessun briciolo di reale storia umana.

Alcune informazioni su questo stato dell'India


L’Orissa è uno stato confederato dell’India centro-orientale. 
Sono presenti nel suo territorio ben 62 gruppi tribali, tra questi i più conosciuti sono Kondh, suddivisi a loro volta in Kutia, Desia e Dongria, i Gadabba e, infine, i Bonda. Sono tutti animisti, completamente separati e in contrasto con il resto della società indiana induista. 
Pur appartenendo a gruppi tribali diversi, ognuno dei quali possiede una propria lingua, questi gruppi etnici presentano caratteristiche comuni che vanno dalla pratica di un’agricoltura di sussistenza, al culto dell’animismo con venerazione di totem. In ogni villaggio esiste un sacerdote-sciamano che compie abitualmente rituali propiziatori, a volte molto cruenti, ed esorcismi legati ai cicli agricoli, agli antenati e ad un complicato universo di spiriti sovrannaturali. Non sanno né leggere né scrivere e non conoscono nemmeno la loro data di nascita. 
Lo stile di vita di queste popolazioni è molto semplice: ogni mattina partono a piedi dai loro villaggi, portando con sé le loro povere mercanzie verso mercati ogni giorno diversi. I mercati sono il loro principale punto d’incontro. E’ proprio in questi mercati che si possono incontrare facilmente, ma fotografare con grande difficoltà, molti di questi gruppi etnici. Si possono distinguere gli uni dagli altri dai loro vestiti tradizionali, dai tatuaggi e dai numerosi e stravaganti ornamenti.
Tra tutti si distinguono i Bonda, popolo fiero e aggressivo. Gli uomini bevono copiosamente bevande alcoliche ottenute dalla fermentazione di miglio o riso con effetti devastanti. Le donne portano un succinto gonnellino di stoffa tessuta da loro stesse e il petto è coperto da numerosissimi fili di perline colorate. Anche la testa, completamente rasata, è ricoperta da altre file di perline. L’abbigliamento è completato da larghi e grossi collari in alluminio, da bracciali, pesanti orecchini e cinture con conchiglie.

Buona visione